Al via lunedì il preorder su Amazon e il presave su Spotify (http://www.umgitaly.com/unavitainvacanza) di“Primati”(Universal Music/Garrinchia Dischi), il nuovo album de Lo Stato Sociale in uscita negli store e sulle piattaforme digitali il 9 Febbraio. Quasi un anno dopo l’uscita del loro ultimo album “Amore, lavoro e altri miti da sfatare”, la band bolognese torna con un progetto discografico che accompagnerà la loro partecipazione alla 68esima edizione del Festival di Sanremo.
“Primati” è una “raccolta differenziata” di singoli del collettivo bolognese; contiene i tre inediti “Una vita in vacanza”, “Fare mattina” e “Facile” scritti successivamente all’uscita dell’ ultimo disco, oltre ad una nuova versione di “Sono così indie”tutti e quattro prodotti da Fabio Gargiuloe altri tredici singoli che hanno segnato il percorso della band dalla fondazione fino alla partecipazione al Festival di Sanremo.
“Una vita in vacanza”, il brano che la band porterà sul palco dell’Ariston, è un’arguta riflessione sul mondo del lavoro di oggi, in cui i regaz mettono in discussione la tendenza sempre più diffusa ad identificare completamente l’individuo con la sua professione. É il racconto epico dello scontro fra il lavoro e la sua nemesi di sempre; la vacanza. Attraverso un elenco di professioni improbabili, il collettivo vuole spingere il pubblico a interrogarsi sui perché della nostra ricerca di definizione attraverso le scelte professionali. Il pezzo, scritto e arrangiato da Lo Stato Sociale, unisce la canzone d’autore alle sonorità tipiche dell’elettronica, fondendo i due generi in uno stile unisco ed originale. “Una vita in vacanza”è stato prodotto artisticamente e orchestrato da Fabio Gargiulo (F. Michielin, C.De Andrè, Arisa) e gli archi sono stati incisi e coscritti con Davide Rossi (Coldplay, U2, Goldfrapp).
In“Facile”c’è Luca Carboni che canta con Lo Stato Sociale, in una sorta di featuring al ragù bolognese mentre in “Sono così indie 2018” c’è la partecipazione amichevole di alcuni “amici” della band che prestano a sorpresa la loro voce.
L’album riguarda scherzosamente ad alcuni dei traguardi raggiunti negli ultimi anni dal gruppo ponendosi come ipotetico biglietto da visita per un pubblico nuovo, televisivo mai raggiunto fino ad ora.
Lo Stato Sociale è stata: la prima band indipendente della propria generazione ad esaurire in un tour tutti i più grandi club italiani, la prima a riempire un palasport, la prima ad imporre prezzi popolari nei grandi eventi, la prima a superare il mezzo milione di fan su Facebook, la prima a mandare un singolo al primo posto in classifica, la prima a calcare il palco dell’Ariston, la prima a pubblicare una raccolta dei propri migliori brani. Ma non solo: è stata anche la prima a suonare a San Marino, la prima a baciarsi in diretta tv, la prima a farsi richiamare da Salvini, la prima a fare un balletto tropicale invece di suonare, la prima nel accumulare ritardo, la prima ad aver fatto una foto con Orietta Berti, la prima a fondere un furgone in Basilicata, la prima ad andare in tv senza sapersi vestire. E ancora: la prima in un palasport senza alcun merito sportivo, la prima a garantire una pensione ai propri ascoltatori, la prima con cinque cantautori spettinati, la prima a sopravvivere a tre ore di concerto ad agosto dopo tre chili di parmigiana, la prima ad aver attraversato il muro del suono senza un graffio, primi per numero di parole nei brani. La band dei primati, nel senso di scimmie.
“Primati” contiene anche il DVD con i film dei due concerti nei palasport: “L’ultimo concerto da gran fenomeni”del 21 novembre 2015 al PalaDozza di Bolognae “Un bel concerto da mitomani” del 22 aprile 2017 al Forum di Assago. Entrambi sono stati diretti da Paolo Santamaria e prodotti da Garrincha Dischi e Muse-X. I due film contengono l’esecuzione dal vivo di 41 brani con numerosi ospiti.
Lo Stato Sociale è:
Alberto “Albi” Cazzola (voce, basso), Francesco “Checco” Draicchio (voce, sintetizzatori, percussioni), Lodovico “Lodo” Guenzi (voce, chitarra, pianoforte), Alberto “Bebo” Guidetti (voce, drummachines, programmazioni), Enrico “Carota” Roberto (voce, sintetizzatori, pianoforte, rhodes, programmazioni).
PRIMATI
L’ album
- Una vita in vacanza
L’eterna lotta tra il lavoro e la sua nemesi: la vacanza. Ma anche una raccolta di lavori imbarazzanti e una domanda fondamentale: perche lo fai?
- Sono Così Indie 2018
La revisione di un testo di costume di 10 anni fa, i tempi sono cambiati ma la voglia di prendere e prenderci per il culo rimane, ora in mondo molto più connesso e con tante persone nuove a cui raccontarlo.
- Fare Mattina
Superare la fine di una relazione importante, come superare una notte per ritrovare il sole della mattina.
- Facile
Stare bene con una persona, prendere il meglio da chi ti sta accanto e ridere dei contrasti. Una canzone sul concetto di “presa bene” in duetto con Luca Carboni.
- Buona sfortuna
Mai scritto una canzone così pop, e forse mai più lo faremo. Questo brano è un caso atipico in una discografia atipica. A volte scherziamo immaginandoci Carota vestito da popstar da classifica suonare ballando e allungare le vocali come Cremonini. Beh, stavolta glielo abbiamo fatto fare sul serio e ci è pure piaciuto, perché le parole sono una maledizione gentile ma spietata verso un amore tradito e il sorriso che porta con sé il ritmo incalzante e leggero del brano si infrange conto questa lista di pessimi auguri che almeno una volta ognuno di noi ha riservato a chi gli ha fatto davvero un male futile.
- Eri più bella come ipotesi
Ho visto alcune delle persone più luminose della mia vita spegnersi in coda a un collocamento, in un ufficio che non volevano, dietro un telefono o nella sfinita ricerca di un bando giusto, di un’occasione. Alcuni li ho visti spegnersi persino sopra un palco, dicendo battute in cui non credevano neanche più. Altri rimanere puri al costo di isolarsi dal mondo, andare a vivere in campagna coltivandosi la propria indipendenza senza più chiedere nulla a quella società che non hanno più il coraggio di provare a cambiare. Ho visto gente che amo smettere di lottare per un’idea e in quello stesso momento perdere se stessi. La mia voglia di lottare è anche quella che era loro, finché ne avrò forza bruciare sempre, spegnersi mai.
- Amarsi male
Più il mondo ti costringe a essere precario, più nasce in te l’angoscia di avere solidità nella coppia. E questo paradigma è un inevitabile autogol. In fondo, per quanto proviamo a isolarci dagli altri per costruirci la nostra “piccola felicità” facciamo parte di una società disfunzionale e troviamo un modo per funzionare male anche quando ci chiudiamo la porta di casa alle spalle. E così ci rifugiamo in piccole cose da fare insieme e in piccole scuse per non morire di noia: le guide turistiche, la pizza gourmet, le serie tv, i matrimoni degli altri, gli attori famosi che fanno coming out.
- Niente di speciale
Una canzone piccola, di cui quasi ci vergogniamo, con la forza di un uragano. Una finestra su una vita che non abbiamo vissuto ma solo sognato in maniera colpevole. Una canzone piena di rabbia, quella forma devastante e dolce che ha la rabbia che nasce quando ti accorgi di dipendere da qualcuno. Un “vaffanculo ma resta”. Un “ti odio ma torna qui”. Un “non ti voglio ma non è vero niente”.
- Io, te e Carlo Marx
Socialismo e barbarie, il singolo nella società, il singolo nella relazione di coppia, la coppia nella società. La storia, vera, di un medico e un musicista che si amano nella diversità. L’imprescindibile e amara bellezza della consapevolezza del contesto sociale. Cantato a due voci da Albi e Lodo.
- In due è amore in tre una festa
Una canzone solo apparentemente d’amore che parla della capacità di condividere esperienze in modo allegro e libero. Il concetto di “festa” in questa canzone è esteso a tutto ciò che riguarda lo stare con gli altri.
- C’eravamo tanto sbagliati
Un pezzo intimo ma di larghe intese.
- La musica non è una cosa seria
Una canzone che parla del mondo della musica, del difficile rapportarsi con esso e della ricerca di un mondo diverso dove vivere e cantare. La voce è quella di Checco, per la prima volta su disco.
- Abbiamo vinto la guerra
Il nostro primo inno, una canzone a cui siamo affezionati che parla di libertà.
- Mi sono rotto il cazzo
La canzone del “botto”, con questo pezzo ci siamo fatti conoscere e abbiamo iniziato a macinare kilometri col furgone.
- Quello che le donne dicono
Un balletto sul palco, la locura, l’insospettabile difficoltà nel carpire il più grande mistero dell’universo: le donne.
- Amore ai tempi dell’Ikea
Relazioni di consumo, usa e getta, facili da costruire e da dimenticare.
- Pop
Il primo singolo della nostra vita, una dichiarazione di poetica sbagliata.