Si è appena concluso l’incontro presentato da Veronica Maya, “A Scuola di Rispetto”, lo straordinario progetto firmato dall’Associazione Equilibra per il Benessere Sociale, nato con che ha l’obiettivo di prevenire la violenza, cercando di fare luce su modelli relazionali distorti e pericolosi, preparando gli adulti di domani a rapportarsi gli uni con gli altri con Rispetto e Amore per un Benessere Sociale inclusivo.
Dopo il successo dello scorso anno, nell’anno scolastico 2018/19, Equilibra ha esteso l’opportunità formativa dalle iniziali 5 regioni a 13, dove verranno coinvolti più di 2500 studenti delle scuole Medie e Superiori. Il programma, sviluppato in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi del Lazio, offre 1000 ore di percorso per preparare i giovani alla Cultura del Rispetto, ma soprattutto a riconoscere i segnali di ogni forma di violenza, le soluzioni da adottare e i diritti di ogni persona.
A tal proposito, sono intervenuti alcuni Istituti che hanno preso parte al progetto, quali l’Istituto Natta De Ambrosis di Sestri Levante, l’Istituto Primo Levi di Torino e l’Istituto Luigi Einaudi di Roma.
Ancora una volta, è stato ribadito il concetto che, in un’ottica preventiva di questo fenomeno, è necessario accrescerne la conoscenza e le capacità di riconoscerne gli indicatori sia da parte dei soggetti coinvolti che da parte degli osservatori esterni.
Inoltre, nel caso dell’adolescente, che sperimenta profonde trasformazioni, risulta di fondamentale importanza fornire i criteri per discriminare il fenomeno della violenza e, date le caratteristiche della specifica fascia d’età, particolarmente importanti risultano gli indicatori per riconoscere la violenza psicologica che si può esprimere attraverso comportamenti controllanti, volti a privare l’altra persona dei propri spazi, perpetrati anche attraverso la tecnologia con l’utilizzo di smartphone, social network, ecc., che gli adolescenti utilizzano con modalità pervasiva e quotidiana, e che per propria natura rendono l’“altro/a” sempre disponibile e raggiungibile, facilitandone il controllo e la violenza psicologica che ne potrebbe scaturire.
Dopo queste premesse, sono stati presentati i risultati ottenuti nell’anno scolastico 2017/18, che hanno portato alla luce dati interessanti, in particolar modo la consapevolezza delle problematiche generate dalla violenza, evidenziando il prima e il dopo dell’intervento. Ad esempio l’88% dei ragazzi che ha partecipato al progetto, dopo l’intervento degli psicologi, risulta essere a conoscenza dei servizi di aiuto, contro il 33% di prima della partenza del progetto.
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