- Ci presenti il suo libro.
“Sul gradino di marmo” è una storia d’amore, o meglio sono due storie d’amore che si intrecciano di continuo. Ma non è la classica storia da romanzo rosa, bensì è un tuffo nei sentimenti più sinceri e profondi che possono interessare l’animo umano. Il libro non ha la pretesa di insegnare ad amare ma cerca di suggerire al lettore come vivere al meglio ogni emozione, perché amare è un rischio che vale sempre la pena di correre.
- Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.
“Questa è una storia d’amore, no caro lettore, non la solita storia d’amore, ma una storia fatta di sguardi, di sospiri, di parole non dette ma sussurrate per paura dell’usura del tempo. Non c’è lieto fine, non ci sono artifici, non si recita nessun copione, caro lettore, no. C’è solo profondità di sguardi, luce e ombra; c’è il desiderio di chiudere un capitolo ma, al tempo stesso, la consapevolezza di non poterlo fare perché quel capitolo è necessario all’intreccio”
- C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?
Sì. Nella casa in cui abito c’è un gradino di marmo. Un giorno sono inciampata proprio su quel gradino a me, ormai, tanto familiare; e la causa della caduta? Un libro… Da lì tutto è venuto da sé come un film proiettato nella mia testa.
- Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?
Condivisione di emozioni con i lettori, e tanta, tanta empatia culturale.