1. Ci presenti il suo libro.
“18 giorni accanto a te” racconta la storia di due amiche, Carrie e Faith, che sin da subito stringono un’amicizia davvero profonda. Purtroppo, però, per le vicissitudini della vita sono costrette a lasciarsi e tutto sfuma in una scia di silenzio, sino al momento in cui inaspettatamente si ritrovano. Riallacciano immediatamente il loro rapporto, che torna più forte di prima, ma accade un avvenimento che si insinua nelle loro vite e le metterà a dura a prova: è l’imprevedibilità della vita. Ma è proprio quell’ostacolo che catapulta le nostre giovani protagoniste in una nuova realtà: tutto ciò che le circonda si modifica, creando in loro una concezione della vita e dei valori, che la compongono, totalmente diversa.
Il tema predominante del romanzo è l’amore: non quello fisico e superficiale dei classici romanzi rosa, ma l’amore familiare, viscerale e caloroso, delle persone che scegliamo di tenerci accanto per il resto della vita, perché la famiglia non è solo quella biologica che ci mette al mondo ma anche quella che scegliamo per noi stessi. È questo che volevo trasmettere col mio romanzo: far percepire e riscoprire al lettore l’importanza di un valore così fondamentale per la nostra esistenza, ma che oggi purtroppo sta diventando sempre meno importante.
2. Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.
Ho scelto questo passo perché rappresenta un passaggio focale della nostra protagonista “[ … ] Saperti lì, vederti lì su quel letto mi fa morire di dolore. È un trauma che non riuscirò mai a superare, te lo assicuro. È una di quelle esperienze che rimangono fissate nella mente per sempre, presenti, troppo dure da sopportare. Cerco di convincermi che il tempo mi aiuterà a metabolizzare, un comodo giaciglio nel quale possa rintanarmi in attesa che passino le ore più dure, ma è difficilissimo Faith. Sento che presto ti perderò, me ne sto convincendo, e spero di riuscire ad accettarlo prima o poi. Mai e poi mai potrò essere preparata a quel momento, non oggi, non domani. Mai. [ … ]”
3. C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo romanzo è nato dal bisogno di guarire. È stato la cura ad un evento traumatico che non ho avuto la possibilità di evitare che mi stava consumando: ma non potevo permettermi di cedere al dolore; così ho iniziato a scrivere. In questo modo sono riuscita ad elaborare e ad accettare tutte le emozioni che non riuscivo ad esprimere a parole e, creando una storia fittizia attorno al mio dolore, sono andata oltre, superando quell’ostacolo, con più forza di quella che credevo di possedere. Posso quindi affermare con assoluta certezza che scrivere, in determinate situazioni, è davvero una cura per l’anima.
4. Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?
Mi aspetto di crescere come persona e come scrittrice. Amplierà il mio bagaglio personale e sono sicura sarà un’esperienza indimenticabile. E magari, chissà, si aprirà una porta in più sul futuro! Sono molto positiva a tal riguardo, mi godrò l’esperienza appieno e vedremo cosa ne seguirà! In ogni caso, essere presente all’evento è già un’enorme soddisfazione!