- Ci presenti il suo libro.
Minella è tratto da una storia vera, ambientata dal 1923 al 1943, in un’Italia impoverita e mortificata dal fascismo, leggi razziali e ogni forma di sofferenza.
Minella è una donna atipica per il suo tempo: forte, determinata, pronta a combattere contro il maschilismo. Decisa a difendere il suo diritto allo studio, si vede costretta a combattere contro la sua stessa famiglia. Il cervello delle donne è pari a quello degli uomini. Pari opportunità.
È la storia di una donna che ci presenta le sue emozioni. Molti sono i temi trattati e, purtroppo, nonostante lo scorrere del tempo, ancora attuali: omofobia, prevaricazione dell’uomo sulla donna, sfruttamento.
Minella è ogni donna. È la personificazione della donna coraggiosa e intrepida che non si lascia sopraffare, ma lotterà con dignità e coraggio fino alla fine della sua esistenza.
- Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.
Conseguii il diploma di maestra a pieni voti e con una nota di merito sul giornale locale. Unica donna. Ero al settimo cielo.
Mi vedevo in un’aula con tanti bambini desiderosi d’imparare; covavo la segreta speranza che la classe fosse composta da tante, tante bambine.
Mi era insopportabile che gli uomini fossero più avvantaggiati in ogni cosa, anche la scuola sembrava essere prerogativa per solo maschi.
Ritenevo che la differenza tra maschi e femmine fosse nell’aspetto fisico.
Il cervello era uguale per entrambi, stessa intelligenza, uguale stessa possibilità.
Mi sorprendevo a fantasticare a quando avrei varcato l’ampio portone della scuola che aveva salutato il mio ingresso ogni giorno, per tanti anni. Senza mai desistere dal diventare una maestrina come quella descritta da Edmondo De Amicis nel suo libro “Cuore.”
La maestrina dalla penna rossa, sempre allegra, personificazione della giovinezza e soprattutto della missione che affidava alla scuola, in modo tale che dopo l’Italia, si potessero formare gli italiani.
I sacrifici affrontati non avevano più un peso.
Fosse dipeso da me, mi sarei anche iscritta all’università, avrei studiato medicina e avrei prestato il mio servizio per i più poveri ma non osavo a tanto.
Era già un miracolo essere arrivata fin lì.
Mi sarei accontentata e avrei dato il meglio di me.
Non sapevo ancora che nulla di tutto ciò si sarebbe avverato.
- C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?
Si. Venivo da un periodo buio: tutti i miei scritti erano stati distrutti per mano della persona che diceva d’amarmi. Era stato uccidermi dentro e, per un non breve tempo, la mia penna conobbe l’oblio, finché capii che, in realtà, nulla era distrutto: era tutto nella mia testa, nel mio cuore, nella mia anima. Minella nasce di notte, di getto. Nasce con amore e per amore della protagonista: mia nonna.
- Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?
È una nuova esperienza; certamente sarà un arricchirmi di emozioni, di confronto e conoscenze, di volti nuovi, di cuori che, come me, vivono la mia stessa esperienza.
Sarà un immergersi nell’amore che la scrittura regala.