- Ci presenti il suo libro.
Un libro che ripercorre la storia della mia famiglia, chiaramente romanzata, ma il messaggio, che vorrei arrivasse, è che la storia di una famiglia è fondamentale per costruire le proprie origini. Mi piace molo pensare che i nonni, per la mia generazione e quella dei miei figli, sono stati fondamentali. Oggi molti valori si sono persi, e questo segnale di speranza può aiutare molti nipotini ad ascoltare le storie dei loro nonni, che sono la continuità della loro famiglia.
- Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.
… A volte la notte, quando si svegliava, ascoltava il silenzio della stanza, si alzava, entrava nel lettone svegliando il padre. Non ne aveva mai avuto paura. Era una delle ultime cose che gli aveva detto suo padre prima di sparire “ora sei tu l’ometto di casa, non scordarlo”.
- C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo libro è nato in un momento particolare della mia vita: ero in fuga, stavo scappando da questo paese che mi aveva tolto tutto, la famiglia, gli affetti… e pure la libertà. Mentre viaggiavo su quel treno, che da Roma mi stava portando lontano, guardando fuori, …dell’immagini sbiadite si sono materializzate sul finestrino, ed è nato L’Angelo di stoffa.
- Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?
Non ho aspettative mirate; sicuramente è una vetrina importante; la visibilità per uno scrittore emergente è fondamentale; sarà sicuramente un’esperienza bellissima. Spero solo che L’Angelo di stoffa possa essere un libro da donare a tutti.