1) Il mondo del Benessere è composto da una serie di offerte variegate. Ci racconta di che cosa si
occupa nello specifico un operatore olistico?
Il termine “Operatore Olistico”, deriva dal greco "hòlos" (ὅλος), che significa “l’intero”, “il tutto”. Egli non è un medico o un terapeuta, non fa diagnosi, non prescrivere farmaci e cure finalizzate alla guarigione. In caso di malattie fisiche o psichiche, il punto di riferimento rimane la medicina
ufficiale allopatica. Nello specifico, l’operatore olistico agisce con trattamenti manuali, massaggi,
tecniche energetiche e rimedi naturali che stimolano le capacità reattive della parte “sana” e vitale
della persona, considerata come entità globale: mente e corpo, ma anche ambiente, relazioni e
contesti sociali in cui vive. Tutto deve essere in uno stato di equilibrio armonico affinché la
persona stia bene e sia felice. Il corpo umano, la famosa “macchina perfetta”, ha nel suo
background, la capacità di auto-guarigione, il corpo sa come curarsi. La patologia (in qualunque sua
forma), ne compromette questa funzione. Il compito dell’operatore olistico è quello di ristabilire
questa funzione. Rompere il circolo vizioso, in modo tale che il corpo riesca a rimettere in atto
tutti quei meccanismi necessari che lo porteranno alla guarigione.
2) Quali discipline utilizza nella sua pratica?
Medicina cinese, Tuina, Moxa, Coppettazione, Auricolo terapia, tecniche osteopatiche HVLA,
Craniosacrale.
3) Beauty e Wellness rappresentano due settori importanti in Italia: la pandemia ha cambiato il modo
degli Italiani di prendersi cura del proprio corpo e del proprio aspetto?
In un certo senso credo proprio di sì. Nei due anni trascorsi in lockdown è cambiato il modo di
approccio sociale e relazionale. Chiusi in casa con rapporti sociali ridotti al minimo e con rapporti solo
virtuali, poca attività fisica, l’abuso di cibo, ci hanno portati ad uno stato di forte
frustrazione. Ecco che non appena ci è stato possibile uscire, le persona hanno ricercato per
esigenza psico-sociale, il dialogo, il contatto umano, la bellezza di stare all’aperto. In questa ottica,
secondo me, l’operatore olistico può fare la differenza! Ridare alle persone che hanno raggiunto
una alta soglia di stress, un ritorno alla vita normale e soprattutto relazionale. Attraverso il
massaggio, il tocco, il dialogo, i suoni, la meditazione, possiamo riportare le persone in uno stato di
benessere. Anche se c’è ancora molta gente che ricorre alla pillola magica (analgesico) per risolvere
disturbi di natura psicosomatica.
4) Che cosa si aspetta dall’esperienza a Casa Sanremo?
Sicuramente l’esperienza in se stessa la vedo come banco di prova, in un contesto inusuale. Poi
sarà un arricchimento, uno sprono a migliorarsi e mettersi in gioco. Insomma sarà una grande opportunità.