1. Ci presenti il suo libro.
I cantanti toscani vengono raccontati in questo volume da vari giornalisti che puntano soprattutto sulle loro performances al Festival di Sanremo. Il libro parla del dietro le quinte, delle storie e degli aneddoti di vincitori e piazzati nella manifestazione canora italiana più longeva. Ci sono i successi per sempre e quelli di una stagione, il pop e il rock fino al jazz. Chi sono i protagonisti di questo libro? Nada, gli Homo Sapiens, Toto Cutugno, Riccardo Fogli, Aleandro Baldi, Marco Masini, Francesco Gabbani, Katyna Ranieri, Don Backy, Pupo, Donatella Milani, Paolo Vallesi, Irene Grandi, Riccardo Azzurri, Alessandro Canino, Stefano Sani, Andrea Bocelli, Piero Pelù, Gianna Nannini, Riccardo Del Turco, Narciso Parigi, Francesco Nuti, Piero Umiliani e tanti altri. Tra particolari anche inediti e interviste si parla della carriera di cantanti che hanno fatto la storia della musica partendo dalla Toscana e sono arrivati alla ribalta nazionale, lasciando il segno anche al Teatro Ariston. Voci a tutti care, nel ricordo di quella canzone che ci riporta indietro nel tempo.
2. Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.
Il Festival di Sanremo in oltre settant’anni di vita è molto di più di una manifestazione canora e una gara musicale. E’ lo specchio d’Italia con le sue eccellenze e le sue contraddizioni. Una sorta di rito collettivo che si consuma in una settimana dove accade tutto e il contrario di tutto. In questo libro la variegata storia sanremese si intreccia con quelle personale di uomini e donne che sul palco dell’Ariston hanno vissuto un passaggio decisivo della loro carriera, della loro vita. Il libro racconta storie quasi tutte a lieto fine ma che hanno il comune denominatore di un sacrificio che è stato necessario per arrivare a centrare traguardi importanti. Toscana protagonista nel segno di una tradizione consolidata: da Nada a Bocelli arrivando a Gabbani. Per i capitoli che mi riguardano mi hanno colpito le scelte coraggiose di Riccardo Fogli che sia da giovane che in età della maturità ha preso decisioni importanti, in primis quella di lasciare i Pooh. E poi il grande compositore Giancarlo Bigazzi, oltre 1300 canzone scritte, successi planetari anche a Sanremo come il rilancio del trio (Morandi-Ruggeri-Tozzi) vincitore nel 1987 con ‘Si può dare di più’ e il rimpianto di non aver contribuito al successo di Mimì Martini con ‘Gli uomini non cambiano’ che nel 1992 non conquistò il successo in circostanze poco chiare.
3. C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?
Poco più di un anno fa abbiamo pubblicato “L’arte della risata” puntando sui comici toscani al cinema. Da lì l’idea di passare alla canzone perché le storie sono tante. Due aneddoti mi sono rimasti impressi: Gli Slenders il primo gruppo musicale di Riccardo Fogli per lasciarlo andare dai Pooh chiesero che venissero pagare le ultime rate del furgone che serviva loro per i concerti. A proposito di Giancarlo Bigazzi l’ostinata fermezza di non farsi chiamare Maestro ma artigiano della canzone. Un autodidatta che cambia vita poco più che ragazzo, diventando il più creativo autore della musica italiana insieme a Mogol
4. Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?
Presentare una pubblicazione che riguarda il Festival a Sanremo significa essere lì dove tutto è avvenuto. Le storie che proponiamo sono di cantanti toscani ma famosi in Italia e nel mondo e quindi meritano una ribalta come questa, che è il massimo ma cui si possa aspirare.