Autore: CLAUDIO BARONTINI – rappresentato da Esposito Mario (promotore culturale ed editoriale)
Opera: Claudio Barontini Photos
Ci presenti il suo libro.
Sono Mario Esposito, autore e promotore culturale. Partecipo da alcuni a Casa Sanremo nella veste di agente editoriale e di consulente di marketing per le pubbliche amministrazioni. Direttore artistico del Premio Penisola Sorrentina, sono lieto di promuovere quest’anno a Casa Sanremo un volume del fotografo Claudio Barontini, edito da Bandecchi & Vivaldi. Il volume costituisce il catalogo di una importantissima mostra promossa dal Comune di San Giorgio La Molara nell’ambito di un programma di residenze artistiche ideato e diretto da Giuseppe Leone. Claudio Barontini è un vivace intellettuale delle immagini. Ha esposto e lavorato in città come New York, Parigi, Boston, Amburgo. Ha una vocazione internazionale, a metà strada tra l’attività espositiva e quella del fotoreporter. Nel 1995 è stato infatti chiamato a partecipare alla realizzazione dei numeri zero del progetto di Mondadori per il settimanale Chi. Nella sua lunga carriera, Barontini ha ritratto centinaia e centinaia di personaggi, molti dei quali racchiusi in questo libro scrigno documentativo della mostra di San Giorgio La Molara: Patti Smith, Vivienne Westwood, Vittorio Gassmann, Franco Zeffirelli, Re Carlo d’Inghilterra, solo per citarne alcuni.
Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.
Desidero soffermarmi su due testi introduttivi del catalogo. Uno è di Nicola De Vizio, sindaco di San Giorgio La Molara il quale sottolinea come Barontini, attraverso la fotografia, abbia colmato la distanza tra il mondo del glamour e dei grandi eventi ed i piccoli borghi dell’entroterra campano, appartenenti alla comunità montana del Fortore, soffermandosi sull’opportunità di fare “una riflessione sulle potenzialità che l’investimento culturale può e potrà offrire alla comunità e sul ruolo che gli artisti sono chiamati a svolgere nel processo sociale e partecipativo alla base della democrazia e della civile convivenza”. L’altro contributo meritevole di nota e di menzione è quello del direttore artistico di San Giorgio La Molara Giuseppe Leone, accademico e consulente scientifico per le arti visive del Premio Penisola Sorrentina. Leone pone l’accento sul desiderio, condiviso con le istituzioni locali, di costruire attraverso la cultura un vero e proprio “modello San Giorgio”, in cui le fotografie di Barontini portate in mostra ma anche scattate nel corso di una residenza artistica, culminata nel vernissage fotografico, popolano il territorio, gli spazi, i luoghi culturali attraverso “immagini di donne, registi, artisti, sovrani, genialità senza tempo, in cui il fotografo diventa un Ulisse contemporaneo, esploratore di assenze e latitudini”.
C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro? Non ho scritto questo libro, essendo esso stato “scritto” attraverso le immagini di Claudio Barontini. D’intesa con l’Amministrazione comunale di San Giorgio La Molara ho però inteso offrire il mio contributo alla sua promozione, perché esso è il compendio di una stimolante e rassicurante vicenda umana ed artistica. Claudio Barontini coltiva, infatti, da sempre la passione per la fotografia insieme con quella per la musica. È stato il bassista di Milva e con lei, per circa otto anni, ha suonato e viaggiato in tournée con concerti a New York, Toronto e altre principali città europee. Come la musica riesce a fotografare e rendere immortali alcuni eventi della nostra vita, così la fotografia è una sinfonia di immagini, di luci, di chiaroscuri, che dal mondo esterno riesce ad introiettare sentimenti ed emozioni assolutamente inediti.
Che cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2024? Penso che la nostra partecipazione a Casa Sanremo Writers 2024 costituisca il suggello di un percorso che, insieme con Giuseppe Leone, abbiamo intrapreso in autunno scorso, legandolo al viaggio tra le città invisibili di Italo Calvino. Nel corso di un convegno prodotto dal Premio Penisola Sorrentina e patrocinato dalla Comunità Montana, presieduta da Zaccaria Spina, emerse infatti con forza l’impegno di promuovere il fervore dei borghi invisibili e la bellezza delle occasioni segnate dalle residenze artistiche, concepite come una sorta di andare e tornare continuo e fecondo tra centro e periferia; un arricchire e portare bellezza in entrambi i contesti, scegliendo sempre con acume quei contesti che “inferno non sono”. Il progetto, ideato per celebrare il centenario della nascita di Italo Calvino nel 2023, trova ora un estuario ed un nuovo punto di implementazione qui a Sanremo, città delle radici di Italo Calvino. È un omaggio alle zone interne, come San Giorgio La Molara, ma anche a quella trasversalità che da sempre abbiamo perseguito come Premio Penisola Sorrentina. Del resto, disincanto e curiosità infinita per lo scibile umano sono doti che gli artisti e gli scrittori devono possedere. E questo moto perpetuo, questo viaggio invisibile tra discorsi e metodi sono proprio il testamento che Calvino avrebbe voluto lasciare: “La conoscenza come molteplicità è il filo che lega le opere maggiori […] un filo che – al di là di tutte le etichette- vorrei continuasse a svolgersi nel prossimo millennio”.