Autore: Isabel Cardellicchio
Opera: “La linea di sé”
Ci presenti il suo libro.
“La linea di sé” racconta la storia di Anìm, una donna coraggiosa che ha saputo affrontare le tempeste della vita, riuscendo a tener saldo il timone pur riposizionando spesso la bussola. Mi piace definire “La linea di sé” come la storia di noi tutti: a ciascuno sarà capitato di affrontare nel corso del tempo un brutto momento e di scoprire proprio in questi istanti forze e debolezze di sé. Questo libro celebra il valore della resilienza, della propria “linea”, senza tralasciare tuttavia il peso del dolore, con l’obiettivo di riconoscerlo, sostenerlo e imparare a trasformarlo.
Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.
“Eravamo viandanti, abituate a viaggiare verso qualcosa. Pensavamo di non avere più una meta, ma riflettemmo sul fatto che probabilmente conoscevamo più noi i luoghi della terra che non tante persone sicure di uno stesso porto. Comprendevamo che a ogni nuova riva era possibile ancorarsi e che questo può non essere così male se si conoscono i limiti e la forza della propria barca. In fondo aveva conosciuto le tenebre e ne era in qualche modo uscita, aveva ricordato la sua infanzia riappacificandosi con essa e aveva perso delle persone che aveva avuto il privilegio di conoscere. Cos’è quindi la rinascita se non la consapevolezza di aver tratto dalla vita sempre il buono, in fondo, secondo i propri tempi e le proprie possibilità, secondo le persone incontrate e i genitori avuti, secondo i compagni di vita e la gente che osserva dalla riva? Questo era il tempo della riconciliazione con se stessa e con il mondo intero, un mondo dal quale nonostante tutto traeva il buono.”
C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?
“La linea di sé” nasce in un momento particolare della mia vita e principalmente con due obiettivi. Il primo, più consapevole, era quello di rendere omaggio a una persona significativa nella mia storia personale. L’altro, svelatosi a me qualche tempo dopo, lo definirei come il tentativo di mettere ordine in alcune situazioni allo scopo di dare a certi eventi un tempo e un luogo più giusti. Questa scrittura si è configurata come un’importante occasione per fornire una chiave di lettura altra che provasse a tener conto dei molteplici aspetti della persona, con la propria storia familiare (da dove veniamo) e la propria esperienza in quanto essere in relazione (chi incontriamo lungo il cammino e in che modo si incastra con i nostri passi).
Che Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2024?
Sanremo Writers 2024 è l’occasione per far conoscere l’opera a un pubblico ancora più ampio. Sarebbe interessante scoprire quali altre tematiche sapranno cogliere i lettori, oltre le diverse già contenute ed espresse coscientemente. Donare la storia di Anìm alla gente significherebbe condividere un messaggio di speranza e consapevolezza.. e allora il dolore non sarà stato solo dolore..