Autore: Anna D’Auria
Titolo dell’opera: Nayef e Norah. L’amore non tace
- Ci presenti il libro, utilizzando solo tre aggettivi per descriverlo…
Originale, introspettivo e romantico perché, in primis, ripercorre il dramma di due popoli in conflitto, il dolore e la speranza che accompagna la ricerca di identità dei protagonisti, due gemelli separati al momento della nascita. Dà voce al tumulto ed effluvio di passioni che denota il loro giovane animo nell’approcciarsi per la prima volta al sentimento dell’amore, un amore non semplice da vivere perché compromesso dalla diversa appartenenza etnico-territoriale: ‘’ qui vale solo una regola, gli arabi non vanno con gli ebrei e gli ebrei non vanno con gli arabi. Se una donna israeliana si frequenta con un uomo palestinese viene subito giudicata come quella che va con il nemico. Abbiamo continuato a sognare un futuro in cui le nostre differenze non sarebbero state più motivo di divisione, ma una fonte di arricchimento reciproco’’.
- Da dove ha tratto l’ispirazione per la stesura di questo libro? C’è un aneddoto o una storia particolare che l’hanno spinta a scriverlo?
Il romanzo nasce dal desiderio e dal coraggio di raccontare storie reali, sempre più spesso silenziate perché nascondono verità ‘’scomode’’. Mi ha sempre connotata una sensibilità particolare verso gli ultimi e gli inermi, che non hanno voce per essere ascoltati. Da sempre mi dedico a progetti ed iniziative contro la violenza di genere, collaborando con enti e associazioni locali e proponendo una narrativa di sincero impegno sociale, volta alla rivendicazione dei diritti negati.
- Perché i lettori dovrebbero leggere il suo libro?
Per l’originalità e l’esemplarità della vicenda narrata: una storia simbolo di tante vite spezzate e di molte famiglie divise dal conflitto e da un inutile odio, ma anche emblema di speranza, di come l’amore e la verità possano emergere nei momenti più drammatici.
- Quando si scrive, si ha in mente sempre di arrivare a un destinatario specifico. A chi desidererebbe che arrivasse questo libro? A una persona in particolare, o a una platea più ampia?
Un’ampia platea a cui il libro non intende fornire soluzioni, ma raccontare i sentimenti e il bisogno di pace che accompagna ogni guerra: un racconto filtrato attraverso gli occhi e la vita di due giovani ragazzi, che sperimentano quanto sia difficile vivere con una doppia identità in un mondo dove l’altro è additato come diverso solo perché possiede un’altra cultura e tradizioni differenti dalle proprie.