Autore: Sergio Galzigna
Titolo: Dalla parte dei bambini
- Ci presenti il suo progetto, utilizzando solo tre aggettivi per descriverlo…
Divertente, versatile, istruttivo.
- Da dove ha tratto l’ispirazione per la stesura dei testi? C’è un aneddoto o una storia particolare per la genesi di questo progetto che le piacerebbe raccontare ?
Mi è bastato ascoltare le fantasie dei bambini che venivano in visita scolastica alla Centrale del latte, e soprattutto sedermi per terra in mezzo a loro, mettere gli occhi negli occhi, immedesimarmi in quello che è la loro visione del mondo (una selva di gambe, gonne, ostacoli). Io non ho figli, ma le mie tre nipotine sono cresciute tra le mie fiabe, ne hanno stampato le figure, le hanno colorate, ne hanno fatto poster per la loro cameretta.
Credo che il sorriso di un bambino sia il traguardo più bello che uno scrittore possa raggiungere perché, come dicevano i Romanticisti inglesi dell’ Ottocento, i bambini sono gli unici esseri puri, e dobbiamo preservare la loro capacità di fervida immaginazione (l’osservazione partecipante), partendo da elementi di gioco e serenità che non prevedano schemi di sopraffazione e meccanismi di violenza di genere.
- Perché ha scelto di presentare questo progetto a Casa Sanremo Writers?
Credo che oggi in Italia ci siano quasi più scrittori che lettori, e che ci sia più polizia nelle fiction che di pattuglia in certi quartieri degradati; credo anche che alcune serie di Netflix esaltino troppo la violenza, usandola come formula di successo, da imitare. Non ci meravigliamo se poi le gang giovanili cercano gli effetti speciali nella vita di tutti i giorni, per trasformarla in una vita da raccontare.
Allora, mi sono detto, quanti scrittori pensano ai piccoli lettori, per i quali ovviamente non si diventerà mai famosi? Non mi interessa diventare conosciuto, ma trovo più importante l’aver reso felice qualcuno, anche fosse solo per una fiaba della buonanotte; e forse qualche adulto dovrebbe leggerle anche per sé.
- Quali obiettivi si propone di raggiungere attraverso quest’app?
Per parlare ai bambini oggi bisogna usare i loro strumenti prima ancora che seguire il loro linguaggio, e la fruibilità deve essere comoda anche per i giovani genitori, pronti a scaricare gratuitamente un file che aiuti ad intrattenere i loro bimbetti. Spero che qualche madre dica una preghiera per l’autore (cito Bacharach), quando il piccino si addormenta, e un padre mi rivolga un pensiero gentile quando la prole non vuole saperne di mangiare ma il ricordo di un personaggio simpatico della fiaba lo induca ad aprire la bocca.