Autore: Carmine Pelosi
Titolo dell’opera: Un viaggio Magnifico
- Ci presenti il libro, utilizzando solo tre aggettivi per descriverlo…
Evocativo, intenso, ispirazionale.
- Da dove ha tratto l’ispirazione per la stesura di questo libro? C’è un aneddoto o una storia particolare che l’hanno spinta a scriverlo?
L’ispirazione per Un viaggio Magnifico nasce dalla profonda fascinazione per Firenze, una città che è simbolo di un Rinascimento eterno, non solo storico ma anche umano e culturale. La scintilla è arrivata conoscendo e seguendo il Festival “Il Magnifico”, che celebra la cultura multidisciplinare. Mi sono sentito immerso in un’atmosfera vibrante, capace di trasportarmi attraverso epoche, storie e intuizioni. Un particolare aneddoto mi ha colpito: una conversazione con il direttore artistico Leonardo Margarito, che mi ha descritto Firenze non solo come una città di arte e DI monumenti, ma come un luogo dove ogni vicolo e ogni pietra custodiscono un invito a sognare. Quella visione ha dato vita all’idea di un libro capace di fondere passato, presente e futuro in un unico viaggio emozionale.
- Perché i lettori dovrebbero leggere il suo libro?
Un viaggio Magnifico non è solo una celebrazione di Firenze, ma una riflessione profonda sul potere dei sogni e della cultura di trasformare la vita. È un viaggio metaforico che invita a rallentare, a contemplare, a ritrovare se stessi in un mondo spesso caotico. Ogni pagina è un invito a guardare oltre l’apparenza, a scoprire la bellezza nascosta e a trarre ispirazione dal passato per costruire un futuro migliore. I lettori potranno immergersi in un’esperienza unica, ricca di dettagli evocativi e di riflessioni che parlano direttamente al cuore.
- Quando si scrive, si ha in mente sempre di arrivare a un destinatario specifico. A chi desidererebbe che arrivasse questo libro? A una persona in particolare, o a una platea più ampia?
Questo libro è per chiunque abbia un sogno, per chi cerca di riscoprire la bellezza nella propria vita e nel mondo che lo circonda. È dedicato ai visionari, agli artisti, ai sognatori, ma anche a coloro che credono di aver smesso di sognare. Mi auguro che raggiunga non solo chi ama Firenze, ma anche chi desidera lasciarsi ispirare da storie che evocano speranza, resilienza e audacia. Non ho in mente un’unica persona, ma un’intera platea di animi curiosi e aperti al cambiamento. Tuttavia, se potessi scegliere, lo dedicherei a ogni giovane che si affaccia al futuro con timore, per ricordargli che anche i più grandi sogni iniziano da un semplice passo.