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A Casa Sanremo, lo Studio Legale DIKE promotore della tavola rotonda “Dal Digitale al Vinile: quali prospettive per gli artisti?”

Tra le importanti novità di Casa Sanremo, per l’edizione 2019, c’è sicuramente la partnership con lo Studio Legale DIKE che, già da alcuni giorni, tramite un form sul nostro sito, è a disposizione per rispondere a domande e curiosità di natura giuridica dei giovani artisti, riguardo il loro “mestiere”. Ed è sempre lo Studio Legale DIKE, nell’ambito di un progetto legato alla diffusione della cultura del diritto d’autore, che si è fatto promotore della tavola rotonda”Dal Digitale al Vinile: quali prospettive per gli artisti?” che, venerdì 8 febbraio, riunirà a Casa Sanremo importanti esponenti del mondo della Musica: produttori, discografici, manager, distributori e ovviamente artisti, tutti chiamati per “un momento di riflessione e discussione su come costruire una carriera artistica oggi”.

Di tutti i dettagli di queste iniziative ce ne parla l’Avv. Maria Francesca Quattrone, fondatrice dello Studio Legale DIKE, in quest’intervista:

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[su_spoiler title=”L’intervista a Maria Francesca Quattrone” style=”fancy” open=”yes”]

[su_row][su_column size=”1/3″][/su_column] [su_column size=”2/3″]– Lo Studio Legale DIKE, di cui Lei è fondatrice, si occupa principalmente di diritti di proprietà intellettuale e diritto dello spettacolo: quanto è diffusa la cultura del diritto d’autore in Italia? Siamo a buon punto o c’è ancora tanta strada da fare?

Ritengo ancora ci sia molta strada da fare sia nello stesso settore dell’industria della cultura, della musica e dell’intrattenimento in genere, che tra i giovani in generale. Il tema è, difatti, rilevantissimo sia in ambito professionale, ma anche lato utenti/consumatori. Insegno in diverse Università e scuole di specializzazione e noto tra i giovani molta ignoranza o meglio non conoscenza o inconsapevolezza. La pirateria di cui spesso si sente parlare tra i giovani è molto diffusa, ma a mio avviso anche spesso inconsapevole. Non è ben chiaro il danno che si genera. Se si spiegasse ai giovani che la copia illecita, il plagio, la contraffazione sono fenomeni che intaccano la creatività sono certa che il loro comportamento cambierebbe immediatamente perché i giovani di oggi è vero che sono ipertecnologici, ma sono anche estremamente sensibili.I recenti strumenti di fruizione della musica in streaming a basso costo hanno certamente notevolmente modificato questo comportamento, ma nel settore audiovisivo è ancora molto forte. E comunque il compito è nostro.

Il diritto d’autore si è evoluto e certamente le norme vanno aggiornate anche se l’impianto normativo italiano regge bene. Ovviamente la tecnologia va avanti velocemente e, quindi, occorre certamente porre rimedio a norme anacronistiche. Quello, tuttavia, che sta accadendo ad esempio con la notissima Direttiva Copyright è la voglia e necessità di riforma che si scontra con un conflitto tra giganti che non riesce a trovare quel giusto equilibrio tanto caro al diritto d’autore tra gli interessi dei titolari dei diritti(ndr.: d’autore e connessi) e quello del diritto all’informazione. Parliamo di scontro tra Google e Facebook ed il mondo dell’editoria. Mentre i secondi accusano i primi di sfruttare abusivamente i propri contenuti, i primi sostengono che è proprio grazie a loro (rectius: alle anteprime presenti sulle loro piattaforme) che gli articoli vengono letti.

Il famoso oramai articolo 13 della Direttiva, che prevede l’obbligo in capo ai prestatori di servizi di condivisione di contenuti online (quali Google, ad esempio) a concludere “accordi equi e adeguati di licenza con i titolari dei diritti“, è il fulcro della discussione che si è arenata dopo un tiro alla fune e che rischia di attendere sino alle prossime elezioni europee di maggio.

La verità a mio avviso è che gli uni hanno necessità degli altri e che se si facesse uno sforzo comune – richiamando un sano principio di equipollenza degli interessi in gioco – si potrebbero come al solito evitare i soliti scenari di stasi generale.

 

– Sul sito di Casa Sanremo è già attivo un form che invita i giovani desiderosi di saperne di più sul copyright e le sue varie implicazioni a porre le loro domande e curiosità di natura giuridica; le più interessanti verranno poi discusse pubblicamente a Casa Sanremo il 9 febbraio: come nasce quest’idea?

Proprio per il motivo che dicevamo prima. Nella mia carriera professionale da oltre 30 anni ho spesso dovuto risolvere contenziosi complessi per contratti mai letti o di difficile interpretazione, liberatorie che tali non erano e via di seguito ecc. Ma il diritto d’autore è un mondo complessissimo ed affascinante che coinvolge vari aspetti della creatività.

Già solo pensare a realizzare un album musicale – visto che a Sanremo si parla di musica – vuol dire dover porre attenzione ai diritti sulla musica, sui testi, alle edizioni musicali, ai diritti degli interpreti esecutori (cantante e musicisti) e del produttore, alle immagini da utilizzare per la copertina dell’album o per l’inlay card, al sito web, al design ed alla grafica, ai social ed ai media per promuoverlo, e via di seguito.

L’era digitale,con la normativa in divenire e l’apertura del mercato alle collecting, i dubbi degli utilizzatori (dai locali ai grandi auditorium), è molto sfidante. Spesso noi legali in fasi come questa ci troviamo a dover interpretare norme rifacendoci a direttive europee o a convenzioni internazionali.

Da qui e dal fatto che in Casa Sanremo si stava pensando di organizzare qualcosa per i più giovani per dargli la possibilità magari di non sbagliare, per fargli capire cosa è un diritto, ma anche un obbligo in particolare nel settore discografico nasce questo incontro e la possibilità per due settimane di metterci a disposizione del settore discografico, degli artisti e degli operatori anche più piccoli che spesso per risparmiare le spese legali fanno da soli sottovalutando l’impatto giuridico di alcune scelte. Allora abbiamo pensato di offrire questa opportunità gratuitamente. Ovviamente non daremo pareri esaustivi ma sicuramente cercheremo di indirizzare o chiarire aspetti semplici.

Non dimentico mai che la nostra missione anche di professionisti ha sempre e deve avere anche un ruolo sociale.

 

– A Casa Sanremo sarete anche protagonisti nella tavola rotonda “Dal Digitale al Vinile: quali prospettive per gli artisti?“: può raccontarci cosa accadrà? Può darci qualche anticipazione?

Certo. Questo dibattito abbiamo sentito l’esigenza di organizzarlo approfittando di un’occasione davvero unica: la presenza di tutti gli operatori del settore.

Poiché siamo a Sanremo e parliamo di musica abbiamo pensato fosse importante avere un momento di riflessione e discussione su come costruire una carriera artistica oggi. Dal “Digitale al Vinile” è un po’ una provocazione perché in un’epoca in cui tutto va verso il digitale e naviga in rete, vi è un ritorno a riassaporare alcuni suoni e ed alcuni ricordi. Come mai?

È importante capire da dove si è partiti, dove ci si trova e verso quali scenari ci si deve proiettare.È importante capire il mercato discografico – anche a livelli di numeri – come si presenta nel nostro Paese e nel mondo. Ci aiuterà a capirlo Enzo Mazza Presidente di SCF e Sergio Cerruti Presidente di AFI e noto DJ. Ma poiché come sappiamo la carriera di un artista è fatta da tante componenti oltre al suo talento, abbiamo cercato di riprodurre sul palco l’intera filiera. Ovviamente questo lavoro sarà reso eccezionale grazie alla presenza di Luca De Gennaro– Responsabile Area Musicale Viacom Sud Europa, noto esperto del settore e che intervisterà i protagonisti assieme a me. Cercheremo di ripercorrere tutti gli step con testimonianze dirette, dal produttore discografico all’editore musicale e saranno con noi Andrea Rosi di Sony, Roberto Razzini di Warner Chappel, e poi la distribuzione fisica, digitale e la promozione con Claudio Ferrante fondatore di Artist Firste Chiara Santoro responsabile per Youtube e Google Play. Andrea Miccichè Presidente del Nuovo Imaie ci aiuterà a comprendere cosa accade con la raccolta dei compensi in un momento in cui il mercato si è liberalizzato. E poi ancora chi può assieme all’artista valutare le proposte che vengono fatte? Il suo manager. Elo chiederemo a Paolo D’Alessandro manager di Caparezza e della nota rockband internazionale Nickleback, ed ancora, il live come organizzarlo e come renderlo un evento importante con i più noti operatori del settore. Da ultimo, ma in cima i protagonisti gli Artisti che potranno raccontare direttamente come hanno iniziato e dove sono arrivati, o ancora meglio verso quale obiettivi sono proiettati nel futuro.

Invitiamo a partecipare tutti gli operatori del settore perché fare un po’ di brain storming ascoltando voci diverse non sempre accade con questa facilità. Così anche noi legali comprenderemo sempre meglio le richieste dei nostri Clienti.

 

– Cosa si sente di consigliare ad un giovane che vuole proteggere la proprietà intellettuale di una sua opera, sia essa una canzone, ma anche un libro o un filmato: quali azioni può mettere in campo per evitare plagi?

Prima di tutto è importante la creatività e quindi si deve sapere che non tutte le opere possono dirsi protette, ma solo quelle realmente creative, nuove ed originali. Occorre certamente fare in modo che l’opera dell’ingegno non venga diffusa come molto spesso si fa senza delle cautele, come ad esempio un accordo di riservatezza per non diffondere informazioni impropriamente, ma soprattutto attraverso un deposito dell’opera presso una collecting che garantisca questo servizio.

In Italia come sappiamo vi è la SIAE che l’organismo maggiormente noto ed importante, ma vi sono anche altri soggetti che si stanno affacciando sul mercato oppure anche semplicemente un sistema di deposito digitale.

Un passo importante di fronte alle evoluzioni tecnologiche che stanno avvenendo in questo periodo, concernono le tecnologie basate su registri distribuiti, quale la Blockchain. L’Italia ha firmato la dichiarazione sullo sviluppo della Blockchain con i Paesi del MED7 (Italia, Spagna, Francia, Malta, Cipro, Grecia e Portogallo).Tali tecnologie potranno avere ripercussioni anche sul diritto d’autore, in particolare, sulla gestione e intermediazione degli stessi, sul controllo di eventuali contraffazioni, nonché per attestare l’autenticità di alcune opere dell’ingegno. Tutti sistemi questi che, ovviamente, non garantiscono l’originalità dell’opera ma la priorità del deposito rispetto ad un terzo.

Abbiamo tenuto con la LUISS un corso finanziato dall’EUIPO presso Officina Pasolini a Roma e con Piero Fabrizi, noto produttore artistico ci siamo divertiti assieme agli studenti a far ascoltare esempi di plagi di canzoni famosissime; ma è pur vero che a volte capita la cosiddetta coincidenza creativa. Due brani simili ma obiettivamente non plagiati. È stata l’ispirazione coincidente. Capita anche questo. L’importante è non essere furbi… anche nel plagio potremmo dire che questo come le bugie… ha le gambe corte.

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