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Ermanno Fugagnoli – Vacanze romane | Casa Sanremo Writers

L’autore Ermanno Fugagnoli è tra i finalisti del Concorso Casa Sanremo Writers 2022 – Opere Edite con il libro “Vacanze romane”

 

Dall’esame della giuria, Ermanno Fugagnoli è risultato essere tra i finalisti del Concorso “Casa Sanremo Writers – Opere Edite”. Il suo romanzo, intitolato “Vacanze romane“, è stato molto apprezzato dalla commissione presieduta da Laura Delli Colli, giornalista e scrittrice già presidente del SNGCI e del Festival Internazionale del Film di Roma.

“Vacanze romane” è un’opera pubblicata da Supernova Editore nel marzo 2019. Un libro che sa parlare al lettore, soprattutto grazie alla sagacia dell’autore Ermanno Fugagnoli.

E noi ve lo presentiamo in questa intervista, in attesa di assistere alla serata conclusiva di Casa Sanremo Writers che si svolgerà durante la settimana del Festival.

 

Da dove nasce la tua passione per la scrittura?

Sono stato un lettore assiduo fin da giovane. Il mondo dei libri porta con sé, dall’antichità, un’aura di sacralità artistica, un fascino profondo che sembra resistere ai tempi e ancora incanta e conquista adepti. Dall’amore per i libri al desiderio di scrivere per rendersi simile ai propri eroi, il passo è breve. Ho fatto molti esperimenti per trovare una cifra stilistica che mi appartenesse. Quando ho intravisto emergere la forma che stavo cercando, tutto ha preso una diversa velocità. La scrittura ha cominciato a funzionare e, in un certo senso, a camminare con le proprie gambe. Io la seguo.

 

Quali sono le tue fonti d’ispirazione?

Sono musicista di formazione e di professione. Insegno clarinetto al conservatorio di Venezia, e la musica ha una grande importanza nel mio modo di sentire e di pensare. Thomas Bernhard scrive nel suo romanzo Perturbamento: “Nella musica stiamo ad ascoltare ciò che sentiamo nell’intimo.” E io aggiungo: così anche nella letteratura stiamo ad ascoltare ciò che sentiamo nell’intimo. Quando ho scoperto Bernhard e ho visto cosa lui riusciva a fare col linguaggio e con la scrittura, ne sono rimasto folgorato. Ne ho fatto il mio maestro attraverso la sua straordinaria opera. 

La capacità di coniugare la scrittura con le forme musicali, soprattutto la variazione e il contrappunto, resta il riferimento principale della mia ricerca. Quando riesco a ricreare sulla pagina il senso di espansione ariosa che nella musica, scaturisce dalla sovrapposizione di temi che si inseguono e intrecciano, generando la luminosità di quelle stratificazioni armoniche delle quali Bach è il maestro indiscusso, vivo dei momenti d’intima felicità. 

Da questa ricerca personale ho avuto molte soddisfazioni. Con il mio primo romanzo “Afa – una fuga per voce sola”, il monologo di un conte veneziano, ho vinto l’importante premio Arcangela Todaro Faranda 1996, assegnato dalla giuria composta da Geno Pampaloni, Gina Lagorio, Emilio Pasquini. Da questo romanzo ho tratto un monologo messo in scena in diversi ambiti teatrali. “Afa” è stato ripubblicato nel 2018 nel volume “Assoli”, Supernova Editore, assieme al racconto lungo “Il ventre della suocera”, un altro lavoro orientato alla commistione fra musica e scrittura. 

Col mio più recente romanzo inedito “Il passaggio stretto” ho vinto il terzo premio del Concorso letterario Zeno 2020 e sono entrato nella rosa dei finalisti con diploma d’onore del Premio Giovane Holden 2021.

 

Parlaci dell’opera che hai inviato a Casa Sanremo Writers. Perché dovrebbe vincere il concorso?

Vacanze romane, pubblicato da Supernova Editore nel 2019, è un romanzo in gran parte autobiografico. Nel luglio 2013 sono stato invitato a Roma per una presentazione del precedente libro “Afa”. Insieme a mio figlio, che all’epoca aveva tredici anni, ho passato una settimana di vacanza ospite di uno zio romano che non vedevo da più di un decennio. Sono rimasto fortemente colpito dalla sua somiglianza con mia madre, era come se ce l’avessi di nuovo davanti agli occhi dopo tredici anni che l’avevo perduta. Questa somiglianza, insieme alla magia del respiro antico e profondo della città eterna, ha riaperto una ferita segreta: gli ultimi giorni sofferti di mia madre, e il senso di colpa che mi portavo addosso per non essere stato capace di starle vicino come avrei dovuto.

Il racconto si bilancia nell’alternarsi di due registri narrativi contrapposti: quello leggero della romanità vacanziera e scanzonata insieme a mio figlio ancora ragazzino, e quello scarno, dolorosamente intenso dell’intima confessione. Nel progressivo intrecciarsi e confondersi dei due temi convivono il fascino della metropoli millenaria e la ricostruzione di un vissuto struggente.

Rispetto ad altri lavori, Vacanze romane si avvale di una scrittura più lineare e di facile lettura. I contenuti emotivi che emergono potentemente, vengono attenuati dalla leggerezza della narrazione di viaggio nella costruzione di un indispensabile equilibrio narrativo.

Questo racconto, in cui mi sono messo a nudo attraverso una scrittura onesta e diretta come non avevo mai fatto prima, aveva già ottenuto da inedito il terzo premio al concorso “Antonio Semeria” nel 2015. Il fatto che abbia riscosso l’apprezzamento della giuria di “Casa Sanremo Writers” è per me un ulteriore lusinghiero riconoscimento.

 

Continua a seguirci per scoprire tutti gli autori finalisti del Concorso Casa Sanremo Writers!