- Ci presenti il suo libro.
Che comunicazione e creatività vadano di pari passo, ne è la prova questo libro. “Avrah KaDabra – la magia della Comunicazione” è un testo operativo, nel quale le nozioni di teoria si incrociano con tantissime esercitazioni da svolgere individualmente. La conoscenza di sé e del proprio strumento vocale, l’impiego del corpo e del suo linguaggio, il saper creare e giocare con le parole: tutto questo e molto altro rappresentano la prova che le parole, come la magia, siano un’arte da apprendere.
Ero un dodicenne balbuziente. È da lì che mi è stato chiaro che la Comunicazione è un elemento fondamentale, vitale, per l’essere umano.
Ora ho imparato a gestire in modo autonomo la mia comunicazione, tanto che ho deciso di scrivere un libro sull’argomento. L’ho scritto dopo aver seguito decine e decine di corsi, europei, oltreoceano, e letto altrettanti testi di grandi professionisti.
Studiare il canto, e, quindi, l’uso professionale della voce, l’antropologia, e poi la letteratura e l’arte, ha accelerato in me un processo di profonda riflessione verso questo mezzo, o meglio, questo “atto d’amore” che è la Comunicazione.
Quest’ultima ha in sé un grande potere: sposta oggetti, cambia le cose, trasforma le persone.
È un dono così complesso che, una volta aperto il pacchetto, vi troverete a doverne scartarne un altro, e, forse, un altro ancora. È per questo che vedrete la Comunicazione sviscerata in ogni sua forma.
- Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.
L’utilizzo di alcune parole in luogo di altre ha un impatto, talvolta, dirimente ai fini del risultato di qualsiasi comunicazione. Le parole, infatti, hanno un impatto forte ed incisivo, idoneo a modificare la nostra realtà.
Un esempio può chiarire tale assunto. Venne mostrato un filmato ad un gruppo di persone in cui si vedevano due auto che avevano avuto un incidente. Quando venne chiesto ai partecipanti a che velocità andassero le due automobili al momento dell’urto, le persone risposero in media “55km/h”. Quando venne chiesto a che velocità andassero le due automobili al momento dello schianto, la risposta divenne “120 km/h”. Nonostante la domanda fosse all’apparenza la medesima e il filmato identico, la risposta era cambiata notevolmente, a fronte della semplice sostituzione di una parola. Questo avviene perché la nostra mente collega a specifiche parole determinate idee.
Il modo di esprimere un medesimo concetto influenza notevolmente il risultato comunicativo, sia che la comunicazione avvenga nel dialogo con altri, sia che accada con noi stessi. Se ci accingessimo ad un confronto con qualcuno che vogliamo convincere su una nostra posizione potremmo partire con due assunti e affermazioni di questo tipo.
1. Ho avuto una discussione con una persona che ha messo un muro invalicabile.
2. Ho avuto un confronto con una persona che ha idee decisamente diverse dalle mie.
Partire con l’una o con l’altra idea e frase, cambierà di molto il nostro modo di rapportarci alla discussione.
3. C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?
Sicuramente, come detto in precedenza, la mia balbuzie in età adolescenziale. Da lì è nato il mio interesse verso questo mondo fatto di parole, voce, gesti ed emozioni.
4. Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?
Mi auguro che, da questa partecipazione, il libro passi attraverso una cassa di risonanza importante. È un testo molto utile per gli studenti di oggi, ma anche per gli stessi insegnanti, i professionisti che fanno molto uso della voce. Insomma, è un testo così completo che vale la pena di affrontarlo. E non posso dire solamente che questo libro va letto, perché va innanzitutto “scritto” e messo in pratica. È soprattutto la propria creatività che sarà messa alla prova. Senza questa, non può esserci una vera Comunicazione.