Autore: Francesco Lisbona
Opera: Gli incompresi-Storia di un’altra verità
Ci presenti il suo libro.
Si tratta di un romanzo storico che traccia la ricostruzione dell’Italia dal 1941 alla fine degli anni ’70 e lo fa attraverso il racconto dei manicomi disseminati lungo il Paese. L’identità nazionale che va forgiandosi in un periodo di grandi stravolgimenti si scontra con l’immobilismo spazio-temporale degli incompresi ricoverati in quei centri psichiatrici e la vicenda si regge sulla lotta di una di queste malate che cercherà, per quasi quarant’anni, di fuggire da una ingiusta reclusione, credendo di ritrovare il mondo come l’aveva lasciato. Quindi, se da un lato è raccontato il viaggio di questa donna lungo i margini della sua mente, che tende a sgretolarsi negli anni a causa delle cure violente, dall’altro c’è la storia di tutti gli italiani che, mentre affrontano la fine della guerra, il boom economico e le lotte di classe, dimenticano quei luoghi oscuri che sono stati i manicomi per troppo tempo.
Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.
“La follia nei manicomi non sempre era padrona, però spesso lo diventava. L’unico modo che i malati avevano per non ammalarsi davvero era creare motivi per vivere. Marta l’aveva capito, Lucilla doveva averlo percepito. Non bastava aggrapparsi a ciò che si era lasciato fuori, perché i ricordi diventavano fragili in quei luoghi senza memoria e si perdevano nei meandri della solitudine. Alle volte, si trasformavano in paranoie e alla fine diventavano sintomi.”
C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ha sicuramente aiutato il fatto di aver studiato Medicina e Chirurgia ed essere nato ad Aversa, dove è presente uno dei manicomi più grandi d’Italia. Ho avuto modo di passarci molto tempo e sono rimasto affascinato e inquietato dall’immensità di un luogo ancora fermo ai tempi della chiusura. Sembrava tutto immutato e immutabile, da lì al desiderio di trarne una storia il passo è stato breve.
Che cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2024?
Ancora non lo so con precisione, l’invito è arrivato all’improvviso e con esso l’impulso di pubblicare questo mio secondo romanzo. Quindi, in verità, la partecipazione mi ha già dato la spinta a superare un tentennamento che nasceva dalla difficoltà a concludere un’opera che mi ha molto provato emotivamente. Spero, certamente, che una vetrina così importante mi permetta di sensibilizzare il pubblico su un argomento molto delicato come la salute mentale.